martedì 25 settembre 2012

SENECA DOCET

  Per quelli come me, spiriti creativi con velleità letterarie e filosofiche, la fame di sapere è un bisogno equiparabile al mangiare e al bere, necessità di vitale importanza da soddisfare per continuare a campare. Siccome sono un autodidatta, mi arrangio come posso nello studio degli argomenti che più mi interessano e siccome ho asserito più di una volta di sentirmi un piccolo filosofo, mi sono messo a compulsare tomi di filosofia benché molte verità le conosca già senza la spesso astrusa spiegazione di famosi pensatori. Leggendo un librone che racchiude la vita e le opere dei più grandi filosofi da Platone a Benedetto Croce, mi sono imbattuto in Seneca ed è stata una folgorazione. Insomma, io e Lucio Anneo Seneca ce la intendiamo alla perfezione. E dato che in un libro sottolineo sempre tutte le frasi che mi colpiscono, voglio far partecipi anche voi dei passi che hanno dato inizio al mio innamoramento per l’antico (eppur modernissimo) saggio. Eccone alcuni: a) Se sarai padrone del presente, meno dipenderai dall’avvenire. b) Non è povero chi possiede poco, bensì chi desidera più di quanto possiede. c) Vuoi sapere quale sia la giusta misura delle ricchezze? Dapprima avere quel che è strettamente necessario, poi quel che è sufficiente. d) La maggior parte degli uomini ondeggiano miseramente tra il timore della morte e le pene della vita: non vogliono vivere e non sanno morire. Pertanto se ti libererai da ogni preoccupazione per la vita, vivrai lietamente. e) Chi vive in buon accordo con la povertà è ricco. f) Trattieniti con quelli che sono capaci di renderti migliore e lasciati avvicinare da quelli che tu puoi rendere migliori; gli uomini mentre insegnano, imparano. g) Credimi: sembra che alcuni facciano niente eppure svolgono un’attività ben più importante di quella degli altri: si occupano dell’intera realtà nel suo duplice aspetto, umano e divino. h) Colui al quale i propri averi non sembrano più che abbondanti, sarebbe infelice anche se fosse padrone di tutto il mondo. i) Sì, sono sempre dello stesso parere: guardati dal frequentare la folla… l) E’ veramente felice e sicuro di sé stesso chi aspetta il domani senza ansietà. Chi, la sera, ha detto “son vissuto”, ogni giorno levandosi fa un guadagno. m) E’ una sventura vivere in uno stato di necessità: ma vivere in stato di necessità non è affatto necessario. 
   Sembra di sentir parlare il guru. In effetti vi sono alcune analogie tra il filosofo e il nostro Coluicheindicalaluce. Per chi non lo sapesse, Seneca fu incaricato dell’educazione del giovane Nerone, futuro imperatore di Roma. Colui fu insegnante privato di un bambino di nome Paulo Roberto Falcao, futuro ottavo re di Roma. Seneca morì suicida dopo essere stato accusato di congiura. Colui ha tentato più volte il suicidio dopo essere stato ingabbiato dalla censura. Seneca morì bevendo cicuta. Il guru vive sniffando coca. Ed entrambi mi insegnano che l’essere umano è, nella stragrande maggioranza dei casi, una cacchetta indegna. Addio.

domenica 9 settembre 2012

LIBRI 2

Vita, morte e miracoli di Tony Stantuffo, genio inespresso o ineguagliabile coglione. Al lettore l'ardua sentenza. (pubblicato nel 2009)

Favola per grandi e piccini (diciamo dai dieci anni in su), per continuare a sperare in un mondo migliore. (pubblicato nel 2009)

Uno scrittore si sveglia una mattina con una gobba deformante sulla schiena. Da quel momento intraprende un viaggio surreale alla ricerca delle origini del... fardello. Tutto dipenderà da esso. (pubblicato nel 2011)

La fuga dal "manicomico" di cinque matti, guidati da Jesus, per raggiungere la vetta del Mondemer sulla quale  risiedono i saggi possessori della Vulva filosofale. (pubblicato nel 2012)




sabato 8 settembre 2012

LIBRI

Cari amici e carissime amiche, dopo aver postato il meglio e soprattutto il peggio dei miei vecchi racconti, è ora di tornare ad aggiornare il blog. Non potevo non ascoltare le centinaia di lettere e le migliaia di e-mail che  quotidianamente ancora mi giungono supplicandomi di lasciare in rete qualche ricetta o pillola antidepressiva. Noto con piacere che i nostalgici del vecchio sito sono tanti. Purtroppo (e per fortuna) in questi mesi ho dovuto diradare parecchio la mia presenza nei panni del Dottor Manser a scapito di un più riflessivo e studioso Mister Mone. La mia attività filosofico-scientifica procede comunque a gonfie vele e probabilmente in futuro tornerò a vestire con più frequenza il camice lindo del Doc. Nel frattempo ho pensato di andare a spulciare i vecchi articoli e gli interventi del guru Coluicheindicalaluce; dopo aver fatto una cernita degli scritti più attuali e... illuminanti, ri-posterò anche quelli. Prima ancora però ne approfitto per fare un brevissimo riassunto della mia produzione letteraria edita. I libri che ho scritto sono otto (presto uscirà il nono). Ecco a voi i primi quattro (gli altri nel prossimo post) descritti in poche parole.

Breve storia autobiografica. Alex, ragazzo sensibile e sognatore sprofonda in un baratro di dolore che sembra senza fine. La risalita sarà dura. Ce la farà? (pubblicato nel 1997)

Sequel sotto forma di diario del libro precedente. Angosce e tormenti giovanili si fondono con la "voglia di esistere" dell'autore. Libro che rappresenta il mio primo sentito "vaffa" a questo mondo ipocrita alla deriva. (pubblicato nel 1999)

Il protagonista ha una terribile malattia che lo rende allergico alla mediocrità e quindi alla stragrande maggioranza delle persone: il Morbo di Giacomo Kellerman. Avendo ancora poco da vivere ne approfitta per confidare un terribile omicidio compiuto con gli amici anni addietro. (pubblicato nel 2006)

Un thriller crudo e spietato quanto il protagonista, uno scrittore che smette di scrivere per iniziare a uccidere. E per far sì che la gastrite non lo uccida... (pubblicato nel 2007)